di Gavino Maciocco (pubblicato su saluteinternazionale.info)
La questione dei brevetti dei farmaci emerge fragorosamente ogni volta che le ragioni del profitto si scontrano con quelle della salute e della vita delle popolazioni. Il 12 aprile 1955 Jonas Salk annunciò la disponibilità del vaccino contro la poliomielite. A un giornalista che gli chiedeva perché non avesse brevettato la sua scoperta Salk rispose senza esitazioni – “Si può forse brevettare il sole?”.
Con i brevetti sui vaccini anti-COVID-19 la storia si ripete con il medesimo spartito; oltre alle ragioni del profitto sono entrate in gioco quelle geopolitiche. La soluzione della licenza obbligatoria non solo produrrebbe enormi benefici in termini di salute per la popolazione del pianeta, ma metterebbe temporaneamente fuori gioco non solo gli interessi finanziari ma anche quelli geopolitici.