Nessuno si salva da solo

di Nerina Dirindin
L’Italia è tra gli 11 Paesi che si sono astenuti in occasione della votazione sull’Accordo pandemico mondiale tenutasi in una sessione plenaria dell’Assemblea mondiale della sanità. Questa scelta politica è coerente con lo scenario di un SSN del tutto impreparato a trasformarsi ed evolvere per far fronte sia a un'eventuale recrudescenza pandemica sia ai problemi che il nuovo quadro epidemiologico, economico e sociale pone in termini di tutela della salute dei cittadini. Un SSN in cui il ruolo della scienza viene marginalizzato.
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APPELLO OPERATORI SANITARI: STOP ALLA GUERRA CONTRO LA SALUTE!

I sindacati del settore sanitario, le organizzazioni del personale sanitario, coloro che operano nel settore sanitario e il personale sanitario sono indignati per quanto sta accadendo da mesi nella Striscia di Gaza. Quando si attaccano deliberatamente ambulanze e convogli umanitari, quando si distruggono sistematicamente le infrastrutture sanitarie uccidendo pazienti e operatori sanitari, quando si bloccano gli aiuti umanitari usando questa pratica come arma di deportazione, ci sentiamo terrorizzati per la barbarie perpetrata da uno Stato. La privazione delle cure e degli aiuti umanitari è diventata un’arma di guerra volta a distruggere il popolo palestinese.
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Recensione Codice Rosso

di Marco Geddes da Filicaia
Ho acquistato, fresco di stampa, il libro di Milena Gabanelli e Simona Ravizza, Codice Rosso, per una certa mania di “completezza di testi” sulla materia trattata, come testimonia la mia biblioteca. Tuttavia, pur apprezzando l’impegno delle due autrici nel redigere i loro periodici Dataroom, avevo la ragionevole certezza che, date le mie letture e una qualche competenza sulle questioni inerenti la sanità italiana, non avrei appreso nulla di nuovo.
Terminata la lettura, peraltro gradevole, delle 242 pagine, devo ammettere che tale certezza si è rivelata assolutamente irragionevole.
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L’autonomia differenziata, Calderoli e Maradona

Dando, ancora una volta, mostra della sofisticata sensibilità giuridica e istituzionale che lo contraddistingue, il ministro Calderoli ha festeggiato l’annunciata sentenza della Corte costituzionale sull’autonomia regionale differenziata dichiarando che la legge «ha 11 articoli e 45 commi, sono state presentate un centinaio di eccezioni su 43 commi e ne hanno accettate 7. Si può dire che la partita è finita 45 a 7». Non è chiaro quale sia lo sport di riferimento del ministro, ma le sue parole equivalgono a dire che il Napoli del primo scudetto avrebbe anche potuto rinunciare a Maradona, dal momento che sarebbero comunque rimasti in squadra altri dieci giocatori.
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Fermare una tragica nostalgia di manicomio, e reagire

Il disegno di legge S. 1179/2024 “Disposizioni in materia di tutela della salute mentale” presentato il 27 giugno dal senatore Zaffini (da altri ventidue senatori di Fratelli d’Italia e due di Noi Moderati), preoccupa e indigna chi, come noi, ha a cuore il diritto alla salute mentale di ogni persona, sancito dalla nostra Costituzione e affermato con la legge 180/78, la cosiddetta Legge Basaglia, che ha posto fine a secoli di abusi nei confronti di migliaia di persone.
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Preoccupati (e arrabbiati)

di Mauro Valiani, già dirigente Dipartimento prevenzione ASL Empoli

La situazione dell’Agenzia regionale di sanità (ARS) della Regione Toscana riferita recentemente sulla stampa non è certo un tratto secondario della condizione del servizio sanitario regionale ed apre molti profili di preoccupazione.Si tratta dell’intenzione di chiudere l’ARS, dopo un periodo di commissariamento, e di un qualche assorbimento dei ricercatori e operatori presso la direzione dell’assessorato regionale alla salute.
L’Agenzia è un ente importante “dotato di personalità giuridica pubblica, di autonomia organizzativa, amministrativa e contabile, che svolge attività di studio e ricerca in materia di epidemiologia e verifica di qualità dei servizi sanitari … supporto e consulenza tecnicoscientifica al Consiglio regionale ed alla Giunta regionale”, attraverso varie attività tra le quali studi preparatori per gli atti di programmazione regionale e produzione di indicatori sullo stato di salute.
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In difesa della Costituzione

Nei giorni scorsi la senatrice Liliana Segre è intervenuta in Aula durante la discussione sul ddl costituzionale, che ha criticato aspramente: «Riformare la Costituzione non è una vera necessità, e questo ddl presenta vari aspetti allarmanti». Pubblichiamo l’intervento integrale: le modifiche proposte stravolgono l’impianto costituzionale attuale e disegnano un’altra Repubblica. Difendere la Costituzione significa difendere i diritti che enuncia, compreso quello alla salute. Buona lettura.
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Persone con disabilità. Il diritto a un progetto di vita

di Margherita Miotto

La Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, ratificata dal Parlamento Italiano nel 2009, è ancora inattuata, nonostante gli sforzi fatti per un progressivo allineamento delle politiche sulla disabilità alla visione contenuta nella Convenzione. Un passo ulteriore per assicurare il pieno ed uguale godimento di tutti i diritti e di tutte le libertà da parte delle persone con disabilità è rappresentato dalla riforma approvata dal Parlamento con legge 227/2021, connessa agli adempimenti obbligatoriamente previsti per l’accesso ai fondi del PNRR. In questi giorni uno dei più rilevanti decreti legislativi previsti dalla riforma, ha concluso il previsto iter e quindi si apre la fase applicativa delle importanti innovazioni in esso contenute.

L’entrata in vigore della riforma è prevista dall’1 gennaio 2026, ma durante l’anno 2025 sarà avviata una sperimentazione in un campione di  province al fine di calibrare l’impatto delle innovazioni previste dalla riforma.
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Liste di attesa, da troppo tempo c’è indifferenza

di Nerina Dirindin, Il Sole 24 Ore

L’allungamento dei tempi per visite e accertamenti cambia la percezione del servizio pubblico.

Da troppo tempo il Servizio sanitario nazionale non riceve la giusta attenzione. Da troppo tempo osserviamo una grande indifferenza nei confronti del progressivo indebolimento della sanità pubblica. È necessario sollecitare tutte le forze politiche – al di là degli schieramenti partitici - a farsi carico di questi problemi e tutte le organizzazioni della società a mobilitarsi per rivendicare non solo il diritto alla salute, ma anche la sua concreta realizzazione, a partire da un piano straordinario di finanziamento del SSN e da uno specifico programma di interventi per rimuovere gli squilibri territoriali, come previsto dall’articolo 119 della Costituzione.
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Fiscalizzazione della sanità

di Marco Geddes da Filicaia
In un recente articolo (QS - Quotidiano Sanità, Banchieri e Vannucci, Pubblico e privato in sanità) gli autori esplicitano con chiarezza che i due ambiti, per interagire secondo criteri di “integrazione, sussidiarietà e cooperazione”, necessitano di alcuni presupposti: 1. Un adeguato finanziamento del SSN, che “…non dovrebbe mai essere inferiore al 7-7,5 % del PIL …coerente con l’indispensabile aumento della quota economica destinata alla sanità che è necessaria per far fronte alla combinazione di inflazione, aumento dei redditi, innovazione tecnologica e invecchiamento della popolazione”. 2. Una pianificazione e regolamentazione efficace da parte dello Stato e delle Regioni, poiché è il “pubblico” che “…ha i dati e la visione di insieme per svolgere analisi di stratificazione dei bisogni di salute” e che “può – sempre citando l’articolo dei due colleghi - e deve svolgere questo lavoro di riallineamento degli interessi “privati” presenti nelle filiere assistenziali su obiettivi di salute generali”.
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Le proposte per il cambiamento

14 OTTOBRE 2024 - ore 17:00

Ingresso gratuito Iscrizione obbligatoria

Giornate residenziali di politica sanitaria (2a edizione)

Giovedì 5 – Sabato 7 Settembre 2024 (San Domenico, Fiesole)

10 novembre 2023

Il convegno di Bologna

Sentinella, quanto resta della notte?

Il declino della Sanità Pubblica

La sanità svenduta in nome del mercato

di Rosy Bindi e Nerina Dirindin, Associazione Salute Diritto Fondamentale, La Stampa 13 gennaio 2023

Il servizio sanitario è malato però continua a mostrare innegabili capacità: grandi risultati con poche risorse, dal numero di decessi evitabili con le cure (-30% rispetto alla media UE) ai pazienti sopravvissuti ai tumori. Da un paio di decenni il ruolo dello Stato è stato progressivamente ridotto, soprattutto nel welfare. Eppure, nonostante le sue tante pecche, il Ssn è un piccolo capolavoro. È fondamentale avviare una seria politica del personale: il trattamento riservato ai professionisti rivela il tipo di assistenza che si vuole.

Articolo 32

​La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.
Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.