«Ho fatto un casino», calcolatrice alla mano, così ha detto la Presidente del Consiglio per dimostrare come il suo Governo avrebbe aumentato la spesa pro-capite di 398 euro dal 2019. Peccato che il “casino” non sia dovuto solo all’impacciato uso della sottrazione, ma anche al maldestro tentativo di intestarsi le scelte dei governi precedenti dei quali l’attuale premier era all’opposizione.

Recensione Codice Rosso

di Marco Geddes da Filicaia
Ho acquistato, fresco di stampa, il libro di Milena Gabanelli e Simona Ravizza, Codice Rosso, per una certa mania di “completezza di testi” sulla materia trattata, come testimonia la mia biblioteca. Tuttavia, pur apprezzando l’impegno delle due autrici nel redigere i loro periodici Dataroom, avevo la ragionevole certezza che, date le mie letture e una qualche competenza sulle questioni inerenti la sanità italiana, non avrei appreso nulla di nuovo.
Terminata la lettura, peraltro gradevole, delle 242 pagine, devo ammettere che tale certezza si è rivelata assolutamente irragionevole.
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L’autonomia differenziata, Calderoli e Maradona

Dando, ancora una volta, mostra della sofisticata sensibilità giuridica e istituzionale che lo contraddistingue, il ministro Calderoli ha festeggiato l’annunciata sentenza della Corte costituzionale sull’autonomia regionale differenziata dichiarando che la legge «ha 11 articoli e 45 commi, sono state presentate un centinaio di eccezioni su 43 commi e ne hanno accettate 7. Si può dire che la partita è finita 45 a 7». Non è chiaro quale sia lo sport di riferimento del ministro, ma le sue parole equivalgono a dire che il Napoli del primo scudetto avrebbe anche potuto rinunciare a Maradona, dal momento che sarebbero comunque rimasti in squadra altri dieci giocatori.
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Fermare una tragica nostalgia di manicomio, e reagire

Il disegno di legge S. 1179/2024 “Disposizioni in materia di tutela della salute mentale” presentato il 27 giugno dal senatore Zaffini (da altri ventidue senatori di Fratelli d’Italia e due di Noi Moderati), preoccupa e indigna chi, come noi, ha a cuore il diritto alla salute mentale di ogni persona, sancito dalla nostra Costituzione e affermato con la legge 180/78, la cosiddetta Legge Basaglia, che ha posto fine a secoli di abusi nei confronti di migliaia di persone.
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Preoccupati (e arrabbiati)

di Mauro Valiani, già dirigente Dipartimento prevenzione ASL Empoli

La situazione dell’Agenzia regionale di sanità (ARS) della Regione Toscana riferita recentemente sulla stampa non è certo un tratto secondario della condizione del servizio sanitario regionale ed apre molti profili di preoccupazione.Si tratta dell’intenzione di chiudere l’ARS, dopo un periodo di commissariamento, e di un qualche assorbimento dei ricercatori e operatori presso la direzione dell’assessorato regionale alla salute.
L’Agenzia è un ente importante “dotato di personalità giuridica pubblica, di autonomia organizzativa, amministrativa e contabile, che svolge attività di studio e ricerca in materia di epidemiologia e verifica di qualità dei servizi sanitari … supporto e consulenza tecnicoscientifica al Consiglio regionale ed alla Giunta regionale”, attraverso varie attività tra le quali studi preparatori per gli atti di programmazione regionale e produzione di indicatori sullo stato di salute.
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In difesa della Costituzione

Nei giorni scorsi la senatrice Liliana Segre è intervenuta in Aula durante la discussione sul ddl costituzionale, che ha criticato aspramente: «Riformare la Costituzione non è una vera necessità, e questo ddl presenta vari aspetti allarmanti». Pubblichiamo l’intervento integrale: le modifiche proposte stravolgono l’impianto costituzionale attuale e disegnano un’altra Repubblica. Difendere la Costituzione significa difendere i diritti che enuncia, compreso quello alla salute. Buona lettura.
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Persone con disabilità. Il diritto a un progetto di vita

di Margherita Miotto

La Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, ratificata dal Parlamento Italiano nel 2009, è ancora inattuata, nonostante gli sforzi fatti per un progressivo allineamento delle politiche sulla disabilità alla visione contenuta nella Convenzione. Un passo ulteriore per assicurare il pieno ed uguale godimento di tutti i diritti e di tutte le libertà da parte delle persone con disabilità è rappresentato dalla riforma approvata dal Parlamento con legge 227/2021, connessa agli adempimenti obbligatoriamente previsti per l’accesso ai fondi del PNRR. In questi giorni uno dei più rilevanti decreti legislativi previsti dalla riforma, ha concluso il previsto iter e quindi si apre la fase applicativa delle importanti innovazioni in esso contenute.

L’entrata in vigore della riforma è prevista dall’1 gennaio 2026, ma durante l’anno 2025 sarà avviata una sperimentazione in un campione di  province al fine di calibrare l’impatto delle innovazioni previste dalla riforma.
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Liste di attesa, da troppo tempo c’è indifferenza

di Nerina Dirindin, Il Sole 24 Ore

L’allungamento dei tempi per visite e accertamenti cambia la percezione del servizio pubblico.

Da troppo tempo il Servizio sanitario nazionale non riceve la giusta attenzione. Da troppo tempo osserviamo una grande indifferenza nei confronti del progressivo indebolimento della sanità pubblica. È necessario sollecitare tutte le forze politiche – al di là degli schieramenti partitici - a farsi carico di questi problemi e tutte le organizzazioni della società a mobilitarsi per rivendicare non solo il diritto alla salute, ma anche la sua concreta realizzazione, a partire da un piano straordinario di finanziamento del SSN e da uno specifico programma di interventi per rimuovere gli squilibri territoriali, come previsto dall’articolo 119 della Costituzione.
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Fiscalizzazione della sanità

di Marco Geddes da Filicaia
In un recente articolo (QS - Quotidiano Sanità, Banchieri e Vannucci, Pubblico e privato in sanità) gli autori esplicitano con chiarezza che i due ambiti, per interagire secondo criteri di “integrazione, sussidiarietà e cooperazione”, necessitano di alcuni presupposti: 1. Un adeguato finanziamento del SSN, che “…non dovrebbe mai essere inferiore al 7-7,5 % del PIL …coerente con l’indispensabile aumento della quota economica destinata alla sanità che è necessaria per far fronte alla combinazione di inflazione, aumento dei redditi, innovazione tecnologica e invecchiamento della popolazione”. 2. Una pianificazione e regolamentazione efficace da parte dello Stato e delle Regioni, poiché è il “pubblico” che “…ha i dati e la visione di insieme per svolgere analisi di stratificazione dei bisogni di salute” e che “può – sempre citando l’articolo dei due colleghi - e deve svolgere questo lavoro di riallineamento degli interessi “privati” presenti nelle filiere assistenziali su obiettivi di salute generali”.
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La sanità nella Legge di bilancio

di Nerina Dirindin e Enza Caruso, Saluteinternazionale.info
Il Governo si limita a porre qualche toppa ad alcuni problemi, ignorando le difficoltà più profonde del Servizio sanitario nazionale, come quella del personale. L’unica attenzione è ad alcuni portatori di interesse: industria farmaceutica, farmacie e privato accreditato.
Il risultato è che le aziende sanitarie potranno contare nel 2024 su un finanziamento al netto dell’inflazione inferiore (di oltre 1 miliardo) a quello disponibile per il 2023. Il risultato finale della manovra non potrà che essere l’aumento dei disavanzi per le aziende sanitarie. 
E se le liste di attesa sono lunghe, le persone possono rivolgersi al privato, pagato con fondi sottratti al servizio pubblico anche in deroga ai nuovi tetti allentati. Un chiaro segno di come si intende favorire il privato accreditato piuttosto che chiedere alle regioni di ri-strutturare il servizio pubblico.
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«Sanità: nulla sarà come prima!» Davvero?

di Margherita Miotto, il Sicomoro n. 12/2023
La sanità pubblica è in grandissima difficoltà, sempre meno in grado di garantire il diritto alla salute. Quando le porte di accesso al Servizio sanitario sono in crisi, come dimostrano le migliaia di persone prive di un medico di medicina generale o le interminabili liste di attesa per una visita specialistica o una prestazione ambulatoriale, è evidente che vengono meno i principi costitutivi del Servizio Sanitario Nazionale: universalità, equità, uguaglianza. Le emergenze sono il definanziamento e la carenza di medici ed infermieri.
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La sanità pubblica e la concorrenza degli altri due pilastri

di Marco Geddes (Corriere fiorentino del 1/12/2023)
In un recente intervento sul Corriere Fiorentino è stata sviluppata una interessante riflessione sul tema dei tre pilastri che sostengono i sistemi sanitari.
In riferimento alle fonti di finanziamento generalmente i pilastri si articolano in quelli sostenuti: dalla fiscalità generale (quella nazionale con eventuali integrazioni regionali, assai limitate), dalla spesa privata diretta (out of pocket) e dalla spesa intermediata dal sistema assicurativo.
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Le proposte per il cambiamento

14 OTTOBRE 2024 - ore 17:00

Ingresso gratuito Iscrizione obbligatoria

Giornate residenziali di politica sanitaria (2a edizione)

Giovedì 5 – Sabato 7 Settembre 2024 (San Domenico, Fiesole)

10 novembre 2023

Il convegno di Bologna

Sentinella, quanto resta della notte?

Il declino della Sanità Pubblica

La sanità svenduta in nome del mercato

di Rosy Bindi e Nerina Dirindin, Associazione Salute Diritto Fondamentale, La Stampa 13 gennaio 2023

Il servizio sanitario è malato però continua a mostrare innegabili capacità: grandi risultati con poche risorse, dal numero di decessi evitabili con le cure (-30% rispetto alla media UE) ai pazienti sopravvissuti ai tumori. Da un paio di decenni il ruolo dello Stato è stato progressivamente ridotto, soprattutto nel welfare. Eppure, nonostante le sue tante pecche, il Ssn è un piccolo capolavoro. È fondamentale avviare una seria politica del personale: il trattamento riservato ai professionisti rivela il tipo di assistenza che si vuole.

Articolo 32

​La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.
Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.