Sta morendo la migliore delle generazioni.
Quella che senza studi , ha educato i suoi figli.
Quella che senza risorse, li ha aiutati durante le crisi.
Stanno morendo quelli che hanno sofferto di più, quelli che hanno lavorato come bestie da soma, più di chiunque altro.
Muoiono quelli che hanno passato tante difficoltà, quelli che hanno sollevato il Paese.
Muoiono quelli che ancora oggi sacrificano le cure per se stessi per far vivere uno più giovane di loro.
Muoiono con dignità, pur sapendo di essere considerati pazienti di nessuna importanza, “tanto , questo virus colpisce solo i vecchi”. Come se fossero rami secchi, cose inutili, quando, al contrario, sono stati il cuore pulsante, la ricostruzione di un Paese che ora ha perso la memoria, insieme alla dignità.
Muoiono quelli che ora desideravano solo godersi i nipoti.
Stanno morendo soli e spaventati, ma se ne vanno senza disturbare, perché appartengono ad una generazione che “non voglio dare fastidio“.
Ci hanno regalato un Paese ricostruito dalle fondamenta, pieno di risorse e possibilità.
E questo Bel Paese, rovinato da corruzione, mala gestione e avidità, li ha ricambiati sacrificandoli per un posto letto.
Gli uomini sono diventati Dio, costretti a decidere chi fosse giusto che vivesse.
E loro se ne sono andati.
Da soli, In silenzio.
Senza neppure un addio.
Conoscendoli, sono certo che hanno anche giustificato e perdonato, questo Paese che non li ha meritati”.
Il testo è arrivato alla nostra redazione (BrianzaWeb.com), non sappiamo chi lo abbia scritto o da quale giornale sia stato estrapolato, ma ci è stato segnalato in forma anonima e vista la forza di queste parole abbiamo deciso di pubblicarlo.