di Nerina Dirindin (Università di Torino) e Enza Caruso (Università di Perugia)
pubblicato su saluteinternazionale.info
Il fondo sanitario raggiunge nel 2025 i 136,5 miliardi di euro: una crescita dell’1,9% rispetto all’anno precedente, a fronte di una crescita nominale del Pil stimata al 3,3%. La promessa di una maggiore disponibilità di risorse, forzata verso l’alto dall’esigenza di coprire i rinnovi contrattuali, si traduce in realtà in un’incidenza percentuale sul Pil del Fondo Sanitario Nazionale che continuerà a diminuire non solo nel 2025, ma anche in tutti gli anni successivi, cioè fino al 2030, raggiungendo percentuali record – in negativo – mai viste prima.
Mentre non si arresta la tendenza già avviata lo scorso anno ad espandere i tetti di spesa per l’acquisto di prestazioni sanitarie da privati accreditati: +0,5% nel 2025 e +1% dal 2026, confermando l’intenzione di rafforzare la privatizzazione di consistenti quote di spesa sanitaria (art.48). In valore assoluto l’incremento per i privati è di 61,5 mln nel 2025 (che si sommano ai 368 mln già autorizzati con la LB 2024), mentre dal 2026 l’aumento complessivo è di 613 mln, un regalo non da poco che dovrebbe far salire il tetto massimo a 13 mld, sostenuto dalle difficoltà nelle strutture pubbliche per il recupero nelle liste di attesa.