di Margherita Miotto
Durante la trasmissione “Otto e mezzo” di sabato 28 novembre, alla domanda della conduttrice Gruber sull’indebolimento della medicina generale in Lombardia, l’Assessora regionale alle Infrastrutture e ai Trasporti affermava che i Medici di Medicina Generale sono dipendenti dello Stato, non della Regione; testualmente: «A parte che i medici di base, lo sanno benissimo tutti, non dipendono dalla Regione, dipendono dallo Stato, noi è anni che chiediamo non solo un rafforzamento del numero dei medici di base, a noi ne mancano alla conta qualcosa come 1.500 su 7 mila e rotti che ci sono in servizio, tra medici e pediatri».
Nessuno dei partecipanti alla trasmissione ha rilevato l’infondatezza di tale affermazione. Ritengo non si possa tacere, ed è bene precisare:
- i medici di medicina generali non sono dipendenti, sono liberi professionisti, convenzionati con il Servizio Sanitario Nazionale, mediante l’ACN – Accordo collettivo nazionale;
- l’ACN è negoziato fra la rappresentanza dei medici e la parte pubblica SISAC (Struttura interregionale Sanitari Convenzionati) composta dai rappresentanti delle Regioni;
- la formazione dei medici avviene previo bando regionale per l’ammissione ai corsi triennali di formazione specifica;
- la graduatoria unica dei MMG finalizzata all’accesso alla convenzione è pubblicata e gestita da ogni singola Regione;
- gli atti di conferimento degli incarichi ai MMG sono in capo alla Regione; – la retribuzione dei MMG sulla base dell’ACN viene disposta dalla Regione;
- la funzione dei MMG è strettamente integrata con i professionisti dei servizi gestiti dalle Aziende Sanitarie al fine di garantire i Livelli essenziali di Assistenza – LEA – ai cittadini che li hanno scelti.
Credo sia chiaro che il livello centrale – lo Stato (!) – non assume il MMG, non ne organizza l’attività, non lo forma, non lo retribuisce!