Per difendere il valore del lavoro, la dignità posta a fondamento della Repubblica, l’esigenza che si svolga in salute e sicurezza, per poter guardare alla costruzione del futuro.
Il nostro pensiero e il nostro ringraziamento non può non andare ai tanti lavoratori della sanità, alle donne e agli uomini giovani e meno giovani, impegnati come OSS, infermieri e medici, a quelli che purtroppo sono rimasti sul campo e a coloro che continuano a spendersi negli ospedali, nel territorio, nei laboratori, nelle residenze protette.
Né possiamo dimenticare tutti i lavoratori, dipendenti e autonomi, che vivono la quotidiana precarietà del proprio lavoro, troppo spesso senza certezze per il futuro. E nemmeno quanti di loro erano clandestini e sfruttati, o quanti lavoratori vorrebbero esserlo, ma un sistema impietoso glielo impedisce.