Nessuno si salva da solo

L’Italia è tra gli 11 Paesi che si sono astenuti in occasione della votazione sull’Accordo pandemico mondiale tenutasi in una sessione plenaria dell’Assemblea mondiale della sanità, il massimo organo decisionale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). 

L’approvazione dell’accordo ha avuto 124 voti favorevoli. Gli Stati Uniti erano assenti, mentre tra gli 11 Paesi che si sono astenuti ci sono la Russia, l’Iran, Israele, la Slovacchia e la Polonia. Si è trattato di una scelta tutta politica, che il ministro Schillaci ha motivato con l’intenzione dell’Italia di “ribadire la necessità di riaffermare la sovranità degli Stati nella gestione delle questioni di sanità pubblica”.

Questa scelta politica è coerente con lo scenario di un SSN del tutto impreparato a trasformarsi ed evolvere per far fronte sia a un’eventuale recrudescenza pandemica sia ai problemi che il nuovo quadro epidemiologico, economico e sociale pone in termini di tutela della salute dei cittadini. Un SSN in cui il ruolo della scienza viene marginalizzato

La Federazione nazionale degli Ordini dei Medici ha chiesto al Governo di rivedere la posizione assunta“Il piano pandemico è uno strumento essenziale per il contenimento e la gestione delle pandemie. Un patto tra gli Stati ne rafforza l’efficacia, attivando una rete di sinergie che, in un mondo globalizzato, consente di porre in essere azioni coerenti e mirate, finalizzate al miglior contenimento delle malattie trasmissibili a carattere pandemico”.

Stefania Salmaso (Associazione italiana di Epidemiologia) afferma “La preparazione della risposta alle epidemie future richiede una cooperazione ‘a cerchi concentrici’, per garantire sorveglianza integrata e accesso rapido a dati, campioni biologici, vaccini e terapie. […] L’ accordo non toglie sovranità: non attribuisce all’OMS poteri coercitivi negli Stati membri; chiede solo standard minimi di cooperazione e condivisione” e “l’Italia, nodo naturale dei flussi mediterranei, subirebbe – in caso di nuove epidemie – decisioni prese da altri, senza aver voce piena al tavolo negoziale”.

Il Governo – afferma la Cgil – ha di fatto sacrificato la tutela della salute delle persone e la sicurezza del personale sanitario in nome della sovranità degli Stati!

Nessuno si salva da solo, e il Piano pandemico serve a coinvolgere tutti gli Stati in un’azione coordinata nell’affrontare un’eventuale pandemia.

Condividi l'articolo

Facebook
Twitter
LinkedIn
Cerca

Temi

Gli ultimi articoli

Sostieni la nostra causa